La Juventus di Pirlo, anche se non ancora perfetta, riesce a prendere i tre punti a un Milan convincente pieno di giovani promesse
La Juve vince a Milano ritornando in gioco per la corsa allo scudetto. La squadra di Pirlo non ha convinto in pieno, ma aggrappandosi al suo baby fenomeno Chiesa, autore di una doppietta, ha sbancato a San Siro. Il Milan, pur avendo molti assenti, ha comunque dimostrato ancora una volta di avere grande qualità e carattere, non è riuscito però a portare a casa la vittoria perché la Juve ha potuto sfruttare una panchina lunga di grandi giocatori. Il Diavolo è forte, ma ha giocatori giovani che vanno lasciati maturare mentre i calciatori bianconeri sono tutt’altra cosa: hanno esperienza e sono abituati a giocare scontri al vertice con molta pressione. La gara è iniziata al meglio per la Juve che ha dominato con un possesso palla efficace e veloce, infatti su assist di tacco di Dybala è arrivato il gol del vantaggio di Chiesa, che in precedenza aveva colpito un palo. Tutto ciò quando il Milan doveva ancora orientarsi, prendere le misure all’avversario e sentirsi più sicuro. Dopo lo svantaggio la squadra di Pioli ha saputo reagire cambiando le sorti della partita, giocando un calcio brillante. E al 41′ ha trovato il pareggio con Calabria, impiegato non nel suo ruolo naturale, ma a centrocampo, che ha infilato un piattone al sette dopo l’assist di Leao. Nella ripresa la gara ha rivisto il Milan padrone di una Juve schiacciata in difesa. Tuttavia la partita ha preso un’altra svolta dopo un altro colpo da campione di Chiesa che ha trovato il 2-1 saltando Theo Hernandez (grande assente della gara) con troppa facilità e insaccando un sinistro all’angolino basso, imprendibile per Donnarumma. A questo punto i ritmi sono calati causa stanchezza, ma ecco entrare in gioco il bonus Juventino: la panchina lunga. A Pirlo sono bastati tre cambi azzeccati per assicurarsi la vittoria, soprattutto dopo il 3-1 di McKennie. Nell’ultimo quarto d’ora il Milan è tornato ad attaccare con pericolosità, pur non trovando il gol, confermando i limiti della vecchia signora: l’attenzione non continua per tutti i 90 minuti e la mancanza di cattiveria. Con un 3-1, forse bugiardo, si conclude così il posticipo della 16esima giornata di serie A che vede ancora il Milan primo con un punto in più rispetto all’Inter, sconfitta a Genoa dalla Samp, ma con due nuove pretendenti al primato: la Roma e la Juve.

Milan
Top
6.5 Calabria: gioca in un ruolo non suo e lo fa con grande sicurezza. Trova anche il gol.
6.5 Calhanoglu: è il protagonista del Milan a centrocampo dove colleziona giocate intelligenti e si rende spesso pericoloso in attacco.
6 Leao: sfrutta tutte le palle che gli arrivano. È suo l’assist a Calabria.
Flop
5 Theo Hernandez: è il grande assente del Milan. Colpa sua i due gol di Chiesa. Mancano le sue sgroppate.
5.5 Hauge: assente per tutta la partita, si accende solo una volta: quando innesca Leao nell’azione del pareggio milanista.
Juventus
Top
8 Chiesa: trova due gol dal niente, colpisce anche un palo. Ruba il compito a Ronaldo di caricarsi la squadra sulle spalle.
7 Szczesny: il Milan tira molto, ma lui risponde sempre bene. Non ha colpe nel gol di Calabria.
6.5 Kulusevsky: entra negli ultimi venti minuti e fa l’assist per il gol di McKennie che chiude la partita.
6.5 McKennie: entra e fa gol. Il ragazzo dimostra ancora una volta di avere talento.
Flop
4.5 Bentancur: troppi giochetti in mezzo al campo conditi da un andamento lento e depresso lo rendono l’uomo in meno juventino.
5 Ronaldo: chi l’ha visto?
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